domenica 29 settembre 2019

Meditazione cristiana: perché viviamo?

Meditazione cristiana: perché viviamo?


Una mattina presto, stavo riordinando il tavolo della colazione, quando improvvisamente sentii mio padre che mi chiamava da fuori con voce tremante: “Sbrigati! Tua madre è caduta nel fiume ed è stata portata in tutta fretta in ospedale”. Quest’improvvisa brutta notizia mi spaventò, e mi precipitai con mio padre all’ospedale. Lì vidi mia madre che giaceva nel pronto soccorso, ma aveva ormai da tempo smesso di respirare. Mentre guardavo il corpo freddo di mia madre, il mio cuore si riempì di un dolore opprimente. Cominciammo a occuparci delle sue disposizioni funerarie. Spendemmo un migliaio di yuan per un completo moderno di abiti funebri e tre o quattromila yuan per una bara. Pagammo anche molto denaro per la cremazione, in modo da lasciare ossa leggermente più grandi. Lo spazio davanti alla lapide di mia madre venne coperto di cesti pieni di fiori freschi e c’era ogni tipo di frutti rari. Tutti i suoi amici e vicini di casa dissero che aveva vissuto una bella vita e che le cose che l’avevano accompagnata mentre veniva cremata erano le più belle che si fossero mai viste nel villaggio.

Davanti alla sua lapide, mentre osservavo tutto quello che era stato lì predisposto e ascoltavo le flebili parole di consolazione, ebbi modo di riflettere a fondo. Viviamo le nostre esistenze affannandoci da un posto all’altro, quindi, qual è mai il significato o il valore della vita? Pensai a come mia madre in vita avesse sempre avuto un’indole combattiva. Quando era giovane, aveva aperto con mio padre un mulino, poi avevano acquistato un camion per trasportare merci e guadagnare denaro, e aveva condotto un’esistenza piena. Quando era invecchiata, mia madre aveva cominciato a piantare verdure e allevare maiali. Per tutta la sua vita, non si era mai riposata e non aveva mai ammesso una sconfitta. Sebbene non avesse mai posseduto molti soldi, ne aveva sempre abbastanza per cavarsela. Ora, lei aveva molti figli e nipoti e, quando era morta, i suoi figli le avevano allestito un commiato imponente e dignitoso; ma la sua vita aveva davvero avuto un significato? La sua vita aveva avuto un valore? Può essere che esistiamo per lavorare disperatamente e lottare per non rimanere indietro rispetto agli altri? O viviamo per essere ben nutriti e vestiti, e avere molti figli e nipoti? Viviamo solo per chiudere pacificamente gli occhi, una mattina o una notte, e non aprirli mai più? O viviamo in modo che, dopo che siamo morti, molti amici e parenti portino le loro condoglianze? Scossi la testa. Avevo sentito un anziano medico del villaggio esprimere i suoi sentimenti con queste parole: “Ah, penso di aver capito! Una persona può vivere per sessant’anni e poi andarsene in un lampo di fumo, e così può fare una persona che vive settanta, ottanta o anche novant’anni!”. E qualcun altro aveva detto: “Siamo stati sempre occupati per le nostre famiglie e per i nostri figli, eppure non possiamo portare nulla con noi quando moriamo …”. Sentendoli parlare in questo modo, pensai che se le persone vivevano per i propri figli e figlie, andando avanti a casaccio per tutta la vita per ottenere prestigio o profitto, allora non c’era davvero alcun valore in nulla, e nessun significato. Mia madre era corsa su e giù e aveva fatto tutto il possibile per lavorare duramente per l’intera sua vita, e adesso era un mucchio di cenere. Anche se era stata cremata in un completo da mille yuan, niente di tutto ciò aveva per lei un qualche significato. L’azienda di famiglia che mia madre si era impegnata a costruire per tutta la vita non era più sua e lei non aveva portato con sé nessuna delle ricchezze per le quali aveva sgobbato durante la sua esistenza. Questo mi permise di comprendere in modo molto chiaro un fatto: mia madre, che aveva faticato durante l’intera sua vita, si era ritrovata con un bel niente! A un certo punto, mi accorsi che i miei due fratelli maggiori e mia sorella minore se ne stavano davanti alla lapide di nostra madre, discutendo sulla vita che aveva condotto e, con voce sommessa, parlavano di come potevano guadagnare molto denaro, vivere esistenze soddisfatte e compiaciute, e di come poter spiccare nella massa…
Viviamo tutti disperatamente all’interno di questo tipo di regole e non siamo in grado di distaccarci da loro, né qualcuno pensa a cambiarle. Anche la persona che ero stata prima viveva a questo modo. Ma ora avevo un nuovo senso nella vita! Poiché avevo accettato l’opera di Dio onnipotente degli ultimi giorni, dalle Sue parole ero giunta a comprendere alcune verità e avevo riconosciuto che esse spiegavano i misteri della vita.
Quella sera, lessi queste parole di Dio: “Grazie alla sovranità e alla predestinazione del Creatore, un’anima solitaria che all’inizio non possedeva nulla acquisisce dei genitori e una famiglia, la possibilità di diventare un membro della razza umana, di sperimentare la vita umana e di vedere il mondo; ha anche l’opportunità di fare l’esperienza della sovranità del Creatore, di conoscere le meraviglie del Suo creato e, soprattutto, di conoscere la Sua autorità e di sottomettervisi. La maggior parte delle persone, tuttavia, non coglie davvero questa occasione rara e fugace. L’uomo esaurisce l’energia di una vita intera a combattere contro il destino, passa tutto il tempo ad affaccendarsi per cercare di sfamare la propria famiglia e a fare la spola tra ricchezza e status. Le cose cui le persone tengono sono la famiglia, i soldi e la fama; le considerano gli elementi più preziosi della vita. Tutti si lamentano del proprio destino, eppure relegano ancora in un angolo della mente i quesiti più urgenti da esaminare e da capire: perché l’uomo è vivo, come dovrebbe vivere, qual è il valore e il significato dell’esistenza. Per tutta la vita, a prescindere dalla sua durata, le persone corrono qua e là in cerca di fama e di fortuna, […] Quando si è sul punto di lasciare il mondo, ci si rende gradualmente conto che tutte le cose al suo interno stanno scivolando via, che non ci si potrà più aggrappare a ciò che si possedeva; allora si capisce davvero di non possedere nulla, come un neonato che è appena venuto al mondo vagendo. A questo punto si è costretti a riflettere su ciò che si è fatto nella vita, su cosa valga la pena vivere, su cosa significhi, sul perché si sia venuti al mondo; […] Soltanto quando le persone raggiungono davvero questo punto si rendono conto che la prima cosa che occorre capire quando si mette piede su questa terra è da dove vengano gli esseri umani, perché siano vivi, chi governi il loro destino, chi provveda alla loro esistenza e abbia la sovranità su di essa. Queste sono le vere risorse nella vita, la base essenziale per la sopravvivenza umana, non imparare a provvedere alla propria famiglia o a conquistare la fama e la ricchezza, non imparare a distinguersi dalla massa o a vivere una vita più agiata, né tantomeno imparare a eccellere e a competere efficacemente con gli altri. Sebbene le varie capacità di sopravvivenza di cui le persone acquisiscono la padronanza durante la vita possano offrire una profusione di agi materiali, non portano mai vera pace e consolazione al cuore, bensì inducono gli individui a smarrire costantemente la direzione, ad avere difficoltà nel controllarsi, a perdere ogni opportunità di scoprire il significato della vita; e creano un sottofondo di difficoltà riguardo a come affrontare adeguatamente la morte. In questo modo, la vita delle persone è rovinata. Il Creatore tratta tutti in modo giusto, dando a ciascuno un’intera vita di opportunità per sperimentare e conoscere la Sua sovranità, eppure è soltanto quando la morte si avvicina, quando il suo spettro incombe su una persona, che essa comincia a vedere la luce, e allora è troppo tardi” (“Dio Stesso, l’Unico III” in La Parola appare nella carne). “senza la cura, la protezione e la provvidenza di Dio, l’uomo, per quanto si sforzi o si dia da fare, non può ricevere ciò che gli è stato destinato. Senza il sostentamento vitale proveniente da Dio, l’uomo perde il senso del valore del vivere e perde il senso dello scopo della vita” (“Dio è la sorgente della vita dell’uomo” in La Parola appare nella carne).
Dalle parole di Dio compresi che Egli governa e organizza le vite delle persone. La nostra venuta in questo mondo è disposta dalle mani di Dio, è un’opportunità che Egli ci offre per vivere l’esperienza della vita e un’occasione che Egli ci dona perché possiamo apprezzare la Sua sovranità e conoscere la Sua autorità. Eppure, siamo sempre tentati dalle cose di questo mondo materiale e viviamo esistenze di godimento terreno, perseguendo successo e guadagno, e competendo per essi. Semplicemente non cerchiamo di conoscere la sovranità di Dio e, quindi, siamo incapaci di vivere le Sue mirabili opere. Pensando al tempo in cui avevo accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, allora avevo predicato il Vangelo a mia madre, ma lei non aveva colto quest’opportunità, che è così rara. Sapeva solo che il mondo materiale era la cosa più reale ed era ciò di cui aveva bisogno! E ora se n’era andata e aveva perso per sempre la possibilità di conoscere la sovranità del Creatore, e aveva perso per sempre l’occasione di arrendersi innanzi a Lui. Adesso, anche se c’erano tanti fiori freschi davanti alla sua lapide ed era pieno di frutta e tutti i suoi figli e nipoti erano lì, qual era il valore di tutto ciò? Non era forse tutto vuoto? Poi, pensai a una sorella della Chiesa, che mi aveva raccontato di un suo vicino. Costui era in affari e lavorava sodo tutto il giorno per fare soldi. Ma il terzo giorno dopo che suo figlio si era sposato, fu colpito improvvisamente da una malattia e cadde a terra. Non ci fu abbastanza tempo per salvarlo e così morì. Tutti nel villaggio avevano detto: “Era sulla quarantina, è morto troppo giovane. Ah, deve aver avuto un milione di yuan! Ma non importa quanti soldi si hanno quando si muore, tutto ciò non conta nulla!”. E qualcuno commentò: “Non vale a niente quanto denaro si possiede, se si ha una malattia grave che non può essere curata, allora è tutto inutile!” Tale questione venne ampiamente discussa, e tutti sospirarono e scossero la testa. Questo mi portò a pensare a tutti i presentatori televisivi, alle celebrità, alle star del cinema e ai dirigenti di grandi società: anche se costoro possiedono grandi ricchezze materiali e, si può dire, hanno ottenuto sia successo che denaro, tutto ciò è inutile di fronte ai diversi tipi di malattie e alla morte; non può comprare loro la vita. Proprio come quell’uomo, incredibilmente ricco, che si chiamava Wang e possedeva 3,5 miliardi di yuan in beni, e aveva solo 38 anni. Prima di morire, disse: “Di fronte a una grave malattia, penso spesso alla mia vita, e credo che tutto il prestigio sociale e la ricchezza, che mi facevano sentire infinitamente fiero, impallidiscono di fronte all’avvicinarsi della morte, e mi accorgo che tutto ciò è completamente privo di significato…”. Se le persone prendono coscienza solo sul loro letto di morte del fatto che tutte le cose materiali di questo mondo, come denaro, posizione, successo, ville, auto di marca famose ecc., sono transitorie come nuvole passeggere, e se capiscono che vivere per queste cose è del tutto privo di valore e significato, allora è troppo tardi. Quindi, come dovremmo inseguire un’esistenza ricca di valore e significato? Continuai a cercare risposte nelle parole di Dio.
In seguito, lessi ancora un po’ delle Sue parole: “In quanto siete normali e perseguite l’amore di Dio, l’accesso al regno per diventare parte del popolo di Dio è il vostro vero futuro, e una vita che è del massimo valore e della massima importanza. Nessuno è più benedetto di voi; e perché dico questo? Perché coloro che non credono in Dio vivono per la carne e vivono per Satana, ma oggi voi vivete per Dio e vivete per attuare la volontà di Dio. Ecco perché dico che la vostra vita è della massima importanza. Solo questo gruppo di persone, che sono state selezionate da Dio, sono in grado di vivere una vita della massima importanza: nessun altro in terra è in grado di vivere una vita di tale valore e significato” (“Conoscere la più recente opera di Dio e seguire le Sue orme” in La Parola appare nella carne). “Se si considera la vita un’opportunità per sperimentare la sovranità del Creatore e per arrivare a conoscere la Sua autorità, se la si vede come una rara occasione di compiere il proprio dovere come essere umano creato e di realizzare la propria missione, si avrà necessariamente una visione corretta dell’esistenza, si condurrà una vita beata e guidata dal Creatore, si camminerà nella Sua luce, si conoscerà la Sua sovranità, ci si sottometterà al Suo dominio, si diventerà testimoni delle Sue azioni miracolose e della Sua autorità. Inutile dirlo, una persona simile verrà necessariamente amata e accettata dal Creatore, […]” (“Dio Stesso, l’Unico III” in La Parola appare nella carne). Le parole di Dio mi indicarono la via e io capii che le persone non dovrebbero vivere solo per la carne, perché si tratta di un’esistenza vuota. Gli esseri creati dovrebbero vivere per Dio e per tentare di amarLo, conoscerLo e compiacerLo, per portare testimonianza delle opere meravigliose del Creatore e per obbedire alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni: questo è il dovere da eseguire ed è anche la mia missione. Solo tale tipo di vita è densa di significato e in massimo grado degna. Desidero amare quest’opportunità donata da Dio, vivere per la verità e per una causa giusta, in accordo con le Sue esigenze, e intendo fare tutto il possibile per compiacerLo!
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