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lunedì 25 novembre 2019

I nuovi discorsi di Dio e i sette sigilli aperti nella profezia della Bibbia

Questa pagina dell’argomento è sulla seconda venuta del Signore, ti porterà a investigare i misteri delle profezie bibliche sul ritorno del Signore...


I nuovi discorsi di Dio e i sette sigilli aperti nella profezia della Bibbia


Giovanni 12:47
E se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo.

giovedì 7 novembre 2019

Giobbe dopo le sue prove

Giobbe dopo le sue prove


(Giobbe 42:7-9) Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, Jahvè disse a Elifaz di Teman: “L’ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe. Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi; ed io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe”. Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come Jahvè aveva loro ordinato; e Jahvè ebbe riguardo a Giobbe.

venerdì 18 ottobre 2019

In che modo Dio domina e amministra l’intero universo mondo?

In che modo Dio domina e amministra l’intero universo mondo?


Quante creature vivono e si riproducono nella vasta distesa dell’universo, seguendo ripetutamente la legge della vita, rispettando un’unica regola costante. Coloro che muoiono portano con sé le storie dei vivi e coloro che sono vivi ripetono la stessa tragica storia di coloro che sono morti. E allora il genere umano non può fare a meno di chiedersi: Perché viviamo? E perché dobbiamo morire? Chi è al comando di questo mondo? E chi ha creato questo genere umano? L’umanità è stata veramente creata da Madre Natura? Il genere umano ha davvero il controllo del proprio destino? … Il genere umano non sa chi è il Sovrano di tutte le cose nell’universo, e tantomeno conosce l’inizio e il futuro dell’umanità.

sabato 12 ottobre 2019

Profezie nella Bibbia: La guerra di Harmaghedon

Profezie nella Bibbia: La guerra di Harmaghedon


Apocalisse 19:19
E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per muover guerra a colui che cavalcava il cavallo e all’esercito suo.

giovedì 10 ottobre 2019

E Jahvè Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.

E Jahvè Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.


(Gen 3:20-21) E l’uomo pose nome Eva alla sua moglie, perch’è stata la madre di tutti i viventi. E Jahvè Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.

mercoledì 9 ottobre 2019

Come avverrà il giudizio finale?

Come avverrà il giudizio finale?


In giorni e orari prestabiliti i fratelli e le sorelle si incontravano presso sorella Wang, per studiare la Bibbia. Questo appuntamento si teneva quel giorno alle sette di sera.
Mano a mano che i fratelli e le sorelle arrivavano uno dopo l’altro, la stanza si faceva rumorosa. Mentre sorella Dong parlava con gli altri, qualcuno bussò alla porta. Sorella Wang si alzò per aprire e si trovò davanti sorella Lin, che entrò canticchiando una canzone: “Negli ultimi giorni ci sarà un grande trono bianco; vi siederà Gesù Cristo, e in faccia al trono ognuno passerà attraverso un mare di vetro in cui saranno mostrate le trasgressioni della sua intera vita…”.

sabato 31 agosto 2019

Storie della Bibbia: Samuele è dedicato a Dio

Storie della Bibbia: Samuele è dedicato a Dio


V’era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della contrada montuosa di Efraim, che si chiamava Elkana, figliuolo di Jeroham, figliuolo d’Elihu, figliuolo di Tohu, figliuolo di Tsuf, Efraimita. Aveva due mogli: una per nome Anna, e l’altra per nome Peninna. Peninna avea de’ figliuoli, ma Anna non ne aveva. E quest’uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorar Jahvè degli eserciti e ad offrirgli dei sacrifizi a Sciloh; e quivi erano i due figliuoli di Eli, Hofni e Fineas, sacerdoti di Jahvè. Quando venne il giorno, Elkana offerse il sacrifizio, e diede a Peninna, sua moglie e a tutti i figliuoli e a tutte le figliuole di lei le loro parti; ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché Jahvè l’avesse fatta sterile. E la rivale mortificava continuamente Anna affin d’inasprirla perché Jahvè l’avea fatta sterile. Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa di Jahvè, Peninna la mortificava a quel modo; ond’ella piangeva e non mangiava più. Elkana, suo marito, le diceva: ‘Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il cuor tuo? Non ti valgo io più di dieci figliuoli?’

domenica 24 febbraio 2019

Gli ebrei desideravano l’arrivo del Messia, ma perché Gli resistettero quando Egli giunse?

Gli ebrei desideravano l’arrivo del Messia, ma perché Gli resistettero quando Egli giunse?

Tutti noi sappiamo che gli ebrei nell’epoca antica speravano nell’arrivo del Messia, ma quando Egli giunse veramente, non solo non Lo accettarono, ma anche Gli resistettero. Quale potrebbe essere la ragione ultima di questo comportamento? Possiamo analizzare e comprendere la questione sulla base dei seguenti aspetti.

lunedì 18 febbraio 2019

La volontà di Dio dietro il primo comando che ha dato all’uomo

La volontà di Dio dietro il primo comando che ha dato all’uomo

È scritto nella Genesi: “Jahvè Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. E Jahvè Iddio diede all’uomo questo comandamento: ‘Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai’” (Genesi 2: 15-17). Leggendo questi versetti ho sempre creduto che Adamo ed Eva, dopo essere stati creati da Dio, fossero stati mandati nel giardino dell’Eden per godere di tutte le ricchezze che Dio ha dato loro. Anche Jahvè ha detto ad Adamo ed Eva cosa gli era concesso e cosa non gli era concesso fare, e che se si fossero ribellati alle parole di Dio sarebbero andati incontro alla morte. Ciò significa che devono seguire le parole di Dio. Se ascoltano le parole di Dio e obbediscono ai suoi ordini, hanno il diritto di vivere liberamente nel giardino dell’Eden. Questo è quanto ho capito leggendo questi versetti.

lunedì 11 febbraio 2019

L’Amore di Dio mi ha accompagnato durante grandi sofferenze

L’Amore di Dio mi ha accompagnato durante grandi sofferenze

“Svelti, tutti!” Chiamai con eccitazione. Era una sera d‘inverno molto fredda, tuttavia in cuor mio ero entusiasta perché era la prima volta che avrei condotto i miei fratelli e sorelle, che avevano appena iniziato a credere nel Signore al villaggio vicino per partecipare a un incontro.

sabato 2 febbraio 2019

Alla fine ho compreso quale approccio avere nei confronti delle profezie bibliche


Alla fine ho compreso quale approccio avere nei confronti delle profezie bibliche

Ogni Cristiano vuole accogliere il ritorno del Signore ed essere rapito nel Regno dei Cieli, e io non faccio eccezione. Ho prestato particolare attenzione alle profezie riguardanti il ritorno del Signore. Ogni volta che sentivo di qualcuno che sapeva interpretarle, correvo ad ascoltarlo. Mano a mano che ascoltavo interpretazioni diverse, però, fui sempre più confuso al riguardo, perché venivano spiegate in base al loro significato letterale, e persone diverse fornivano spiegazioni diverse. Prendiamo come esempio le interpretazioni delle profezie sul ritorno del Signore. Alcuni dicevano che il Signore sarebbe disceso sul Monte degli Olivi, alcuni dicevano nell’aria, alcuni su una nuvola; altri ancora dicevano che Egli sarebbe venuto di giorno, altri di notte, come un ladro, e via dicendo. Sebbene queste interpretazioni fossero basate sulla Bibbia, e nonostante ciò che mi veniva detto, ancora non sapevo in che modo il Signore sarebbe tornato. E allora, quale approccio devo avere nei confronti delle profezie bibliche, secondo la volontà del Signore? Come dovrei accoglierLo? Questi erano i miei dubbi.

domenica 27 gennaio 2019

Le ricerche e le conquiste di Giobbe nella vita gli consentono di affrontare serenamente la morte

Le ricerche e le conquiste di Giobbe nella vita gli consentono di affrontare serenamente la morte

Nelle Scritture si dice di Giobbe: “Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni” (Giobbe 42:17). Ciò significa che quando morì, non aveva alcun rimpianto e non provò alcun dolore, bensì abbandonò questo mondo con naturalezza. Come tutti sanno, era un uomo che, in vita, temeva Dio e fuggiva il male; Dio elogiava le sue azioni giuste, le persone le ricordavano e la sua vita, più di quella di chiunque altro, ebbe valore e significato. Giobbe ricevette le benedizioni di Dio, fu chiamato giusto da Lui sulla terra e fu anche messo alla prova da Dio e tentato da Satana; rese testimonianza a Dio e meritò di essere definito un uomo giusto. Nei diversi decenni dopo che Egli l’aveva messo alla prova, visse una vita ancora più preziosa, più significativa, più solida e più tranquilla di prima. Per via delle sue azioni giuste, Dio lo mise alla prova; per via delle sue azioni giuste, gli apparve e gli parlò direttamente. Così, negli anni dopo essere stato messo alla prova, Giobbe comprese e apprezzò il valore dell’esistenza in modo più concreto, raggiunse una comprensione più profonda della sovranità del Creatore e ottenne una conoscenza più precisa e più certa di come Egli dia e tolga le Sue benedizioni. La Bibbia documenta che Jahvè Dio concesse a Giobbe ancora più benedizioni di quanto avesse fatto in passato, mettendolo in una posizione ancora migliore per conoscere la sovranità del Creatore e per affrontare serenamente la morte. Così Giobbe, quando invecchiò e affrontò la morte, certamente non si preoccupò delle sue proprietà. Non aveva alcuna preoccupazione, nulla di cui pentirsi e, naturalmente, non aveva paura della morte; infatti passò tutta la vita temendo Dio e fuggendo il male, e non aveva motivo di angosciarsi per la propria fine. Quante persone oggi potrebbero agire in tutti i modi in cui agì Giobbe quando affrontò la morte? Perché nessuno è in grado di mantenere un comportamento esteriore così semplice? C’è soltanto un motivo: egli visse la vita nella ricerca soggettiva della fede, del riconoscimento e della sottomissione alla sovranità di Dio, e fu con questa fede, con questo riconoscimento e con questa sottomissione che superò i momenti importanti dell’esistenza, che visse i suoi ultimi anni e accolse l’ultimo momento decisivo della vita. A prescindere da ciò che sperimentò, le sue ricerche e i suoi obiettivi esistenziali furono felici, non dolorosi. Era felice non solo per le benedizioni o gli elogi concessi dal Creatore, ma soprattutto per le proprie ricerche e i propri obiettivi di vita, per la conoscenza graduale e la comprensione vera della sovranità del Creatore che raggiunse temendo Dio e fuggendo il male, e inoltre per le Sue azioni meravigliose, che sperimentò personalmente mentre era soggetto alla sovranità del Creatore, e per le esperienze e i ricordi calorosi e indimenticabili della coesistenza, della conoscenza e della comprensione reciproca tra l’uomo e Dio; per il conforto e la felicità che gli derivavano dal conoscere la volontà del Creatore; per la riverenza che scaturì dopo che ebbe visto quanto Egli fosse grande, meraviglioso, amorevole e fedele. La ragione per cui Giobbe riuscì ad affrontare la morte senza alcuna sofferenza era la consapevolezza che, morendo, sarebbe tornato accanto al Creatore. Furono le sue ricerche e le sue conquiste esistenziali a permettergli di affrontare la morte, la prospettiva che il Creatore si sarebbe ripreso la sua vita, con un cuore calmo e sereno e, inoltre, di ergersi dinanzi a Lui immacolato e libero dalle preoccupazioni. Al giorno d’oggi, le persone possono conquistare il genere di felicità che possedeva Giobbe? Siete nella posizione di farlo? Dato che la risposta è sì, perché oggi gli uomini non sono in grado di vivere felicemente, come fece Giobbe? Perché non sono in grado di sfuggire alla sofferenza derivante dal timore della morte? Quando alcune persone affrontano la morte, se la fanno sotto per la paura; altre tremano, svengono, si scagliano contro il Cielo e contro l’uomo, addirittura gemono e piangono. Queste non sono affatto le reazioni improvvise che si verificano quando la morte si avvicina. Gli uomini si comportano in questi modi imbarazzanti principalmente perché, nel profondo del cuore, temono la morte, perché non hanno una conoscenza chiara e un apprezzamento della sovranità di Dio e delle Sue disposizioni, né tantomeno vi si sottomettono; perché vogliono soltanto organizzare e governare ogni cosa da soli, controllare il proprio destino, la propria vita e la propria morte. Non c’è da stupirsi, dunque, che non riescano mai a sfuggire al timore della dipartita.

giovedì 27 dicembre 2018

La corruzione di Sodoma: rende furibondo l’uomo, manda in collera Dio

La corruzione di Sodoma: rende furibondo l’uomo, manda in collera Dio

Per prima cosa, diamo uno sguardo a diversi passaggi delle Scritture che descrivono “la distruzione della città di Sodoma per opera di Dio”.

sabato 8 dicembre 2018

Non ripongo più tutta la mia fede nella Bibbia!

la Bibbia aperta sul tavolo

Non ripongo più tutta la mia fede nella Bibbia!

Traduzione di Elisa Stucchi
Quando dissi al mio pastore che mi sarei trasferita al nord, lei mi prese la mano e disse: “Siamo già negli ultimi giorni. Non importa chi ti diffonda il Vangelo, non credergli se ciò che dice è diverso dalla nostra fede. Dovremmo sempre tenere a mente che allontanarci dalla Bibbia equivale a non credere nel Signore; non possiamo negare l’autorità della Bibbia”. Con queste parole nel cuore, quanto arrivai nel nord non partecipai a nessun incontro, limitandomi invece a leggere la Bibbia a casa.

lunedì 3 dicembre 2018

Soltanto chi ha esperienza dell’opera di Dio crede veramente in Dio

Introduzione

Soltanto chi ha esperienza dell’opera di Dio crede veramente in Dio

Sebbene molte persone credano in Dio, poche capiscono cosa significhi avere fede in Lui e cosa debbano fare per seguire il Suo cuore. Questo perché, sebbene le persone conoscano la parola “Dio” e le espressioni “l’opera di Dio”, non conoscono Dio, né tantomeno la Sua opera. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che tutti coloro che non conoscono Dio credano in modo confuso. Le persone non prendono seriamente la fede in Dio, perché credere in Lui è del tutto insolito, del tutto strano per loro. Di conseguenza, non sono all’altezza delle richieste di Dio. In altre parole, se la gente non conosce Dio e non conosce la Sua opera, non è adatta a essere usata da Dio, e tantomeno può realizzare il Suo desiderio. “Fede in Dio” significa credere che Egli esiste; questo è il concetto più semplice della fede in Dio. Inoltre, credere che Dio esiste non è la stessa cosa di credere veramente in Lui; piuttosto, è un genere di fede semplice con forti implicazioni religiose. La vera fede in Dio significa fare esperienza delle Sue parole e della Sua opera nella convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose. In tal modo sarai liberato dalla tua indole corrotta, realizzerai il desiderio di Dio e giungerai a conoscerLo. Solo mediante un percorso simile puoi affermare di credere in Dio. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di molto semplice e superficiale. La fede di queste persone è vuota e non avrà mai l’approvazione di Dio, perché percorrono la strada sbagliata. Oggi, c’è ancora chi crede in Dio in quanto mera norma e vuota dottrina. Questi individui sono ignari del fatto che la loro fede in Dio non ha sostanza e che non possono avere la Sua approvazione, e tuttavia pregano per ottenere da Lui la pace e la grazia sufficiente. Dovremmo fermarci a chiederci: la fede in Dio può essere realmente la cosa più semplice del mondo? Credere in Dio non vuol dire altro che ricevere abbondante grazia da Lui? Le persone che credono in Lui, ma non Lo conoscono e Gli si oppongono, possono realizzare veramente il desiderio di Dio?

martedì 27 novembre 2018

Commento al vangelo di oggi: che cosa significa essere salvati? Cos’è la salvezza?

Commento al vangelo di oggi: che cosa significa essere salvati? Cos’è la salvezza?

Versetti biblici di riferimento:
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16:16).

giovedì 22 novembre 2018

Com’è il tuo rapporto con Dio?


Com’è il tuo rapporto con Dio?

Se credi in Dio devi per lo meno risolvere il problema di come intrattenere con Lui un rapporto normale. Senza un rapporto normale con Dio, la rilevanza del credere in Lui viene meno. Lo stabilirsi di un rapporto normale con Dio è conseguibile interamente placando il tuo cuore alla Sua presenza. Un rapporto normale con Dio significa essere in grado di non dubitare o negare alcuna Sua opera e di sottomettervisi; inoltre vuol dire avere le giuste intenzioni al cospetto di Dio, non pensare a te stesso, mettere sempre al primo posto gli interessi della famiglia di Dio, a prescindere da ciò che stai facendo, accettare le osservazioni di Dio e sottomettersi alle Sue disposizioni. Puoi placare il tuo cuore alla presenza di Dio qualsiasi cosa tu faccia; anche se non comprendi la volontà di Dio devi continuare a compiere i tuoi doveri e le tue responsabilità al meglio delle tue possibilità. Non è troppo tardi per attendere che la volontà di Dio ti sia rivelata e quindi per metterla in pratica. Una volta che il tuo rapporto con Dio sarà divenuto normale, anche il tuo rapporto con le persone sarà normale. Ogni cosa è stabilita sulla base delle parole di Dio. Mangiando e bevendo le parole di Dio, pratica conforme a quanto Dio prescrive, rettifica i tuoi punti di vista e non fare cose che si oppongono a Dio o disturbano la chiesa. Non fare cose che non recano beneficio alle vite dei fratelli e delle sorelle, non dire cose che non giovano agli altri, non fare cose riprovevoli. Sii giusto e onesto in tutte le cose che fai e rendile presentabili a Dio. Sebbene la carne a volte sia debole, tu sai attribuire la massima importanza ai benefici da recare alla famiglia di Dio, non brami il tuo tornaconto personale ed esegui ciò che è giusto. Se sarai in grado di comportarti in questo modo, allora il tuo rapporto con Dio sarà normale.

martedì 20 novembre 2018

La condizione di essere rapiti nel regno dei cieli

I cristiani leggono la parola di Dio, discutendo la domanda del ritorno del Signore Gesù

La condizione di essere rapiti nel regno dei cieli

Traduzione di Federica Silva
Dopo il fallimento del matrimonio di Wang Liwen, la salvezza del Signore venne su di lei e Dio divenne la sua forza. Una volta, vide queste parole nella Bibbia: “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Romani 10:9–10). “Quanto a noi, la nostra cittadinanza è ne’ cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa” (Filippesi 3: 20-21). Dopo aver letto questi versi, sentì che credere nel Signore era cosa veramente buona e seguire il Signore era cosa giusta. Pensò che finché avesse creduto nel Signore dal profondo del suo cuore e avesse confessato con la sua bocca a Lui, non solo avrebbe avuto la suprema Grazia di Dio ma, al ritorno del Signore, sarebbe stata trasformata all’istante e portata nel Regno dei Cieli. Questa era un’enorme benedizione. Da quel momento ci si dedicò con passione, lavoro duro e si sacrificò per il Signore. Qualche anno più tardi divenne un’eccellente predicatrice. Usava spesso le parole di Paolo per spronarsi e incoraggiare i fratelli e sorelle. In cuore suo, era convinta che avrebbe fatto l’ingresso nel Regno dei Cieli se avesse continuato ad avere fede in questo modo. Tuttavia, dopo una riunione con dei colleghi, per la prima volta ebbe dei dubbi sulle sue visioni…

mercoledì 14 novembre 2018

Situazione dalla discesa del Figlio dell’Uomo – desolazione delle Chiese

cheisa
E io, dal canto mio, v’ho lasciati a denti asciutti in tutte le vostre città; v’ho fatto mancare il pane in tutte le vostre dimore; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. E v’ho pure rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città; una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte di su cui non ha piovuto è seccata. Due, tre città vagavano verso un’altra città per bever dell’acqua, e non potean dissetarsi; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno(Amos 4:6-8).

martedì 13 novembre 2018

Come tornerà il Signore: segretamente o apertamente?

Jin Hua andò a prendere le sorelle Zheng e Yang (di ritorno da un’altra provincia) dalla stazione ferroviaria. Dopo che loro tre pranzarono, Sorella Zheng e sorella Yang andarono a riposarsi. Jin Hua stava per sdraiarsi e fare un sonnellino quando sorella Wang della sua chiesa venne a dirle che altri dieci fratelli e sorelle erano stati arrestati dalla polizia del PCC il giorno prima, quindi non voleva più partecipare alle riunioni e pianificava di andare in un altro posto a lavorare. Sentendo ciò, il cuore di Jin Hua sprofondò nella consapevolezza che l’estensione della persecuzione del PCC stava diventando sempre più dolorosa. Ma in quel momento, era troppo impegnata a confortare sorella Wang a pensare di più: “Dio usa questo per mettere alla prova la nostra fede in Lui e adempie anche il segno del ritorno del Signore. Il Signore Gesù disse: ‘Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. […] Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato’ (Matteo 24:9-13). Ora le profezie del ritorno del Signore sono già state adempiute e il giorno del Signore è già venuto. Aspetta che discenda con le nuvole, e saremo portati nel regno dei cieli. Proprio come disse il Signore Gesù: ‘E allora vedranno il Figliuol dell’uomo venir sopra le nuvole con potenza e gran gloria. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina’ (Luca 21:27-28). In questo momento cruciale, dovremmo mantenere la nostra fede in Lui ancora di più – dobbiamo perseverare fino alla fine, non importa quanto grande sia la persecuzione e la tribolazione. Oggi, la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, porterà a noi una mole di gloria molto più grande ed eterna nel futuro”.

Come conoscere la vita e il lavoro dell’incarnazione?

Come conoscere la vita e il lavoro dell’ incarnazione ? Dio dice: “La Sua vita e opera nello stato incarnato si possono dividere in...